Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40765 del 6 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:40765PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La misura cautelare della custodia in carcere può essere legittimamente disposta e mantenuta nei confronti di un soggetto indagato per reati di bancarotta fraudolenta, anche in assenza di una sua formale notifica degli atti del procedimento, qualora egli si trovi in stato di latitanza e si sottragga volontariamente all'esecuzione del provvedimento cautelare. In tali casi, la notifica degli avvisi al difensore è sufficiente a garantire il diritto di difesa dell'indagato. La perdurante sussistenza del pericolo di reiterazione dei reati, quale presupposto cautelare, può essere desunta dalla esistenza di una struttura organizzativa, anche di natura societaria, che consenta la distrazione di beni appartenenti a imprese decotte, a prescindere dalla liceità formale di tale struttura. La mera dichiarazione di disponibilità a restituire i beni distratti non è di per sé sufficiente a escludere tale pericolo, se tale intenzione non si è ancora concretizzata in atti. Ai fini della conferma della misura cautelare, è sufficiente la sussistenza di una sola delle esigenze cautelari previste dalla legge, senza che sia necessario accertare anche l'esistenza di un concreto pericolo di fuga, qualora tale pericolo non sia stato dedotto dal pubblico ministero in sede di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Gr. Fr. , n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale di Perugia depositata il 10 maggio 2007;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udite le conclusioni del P.M. Dr. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. MIGLIOSI Pietro.

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Perugia ha confermato quale giudice dell'ap…

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