Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16930 del 21 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:16930PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione deve essere fondato su elementi concreti e attuali, che dimostrino la persistenza di una condotta abitualmente dedita a traffici delittuosi o di vita con i proventi di attività criminali, senza che possano rilevare da soli precedenti penali non definitivi o condanne con pena sospesa. Il giudice è tenuto a valutare attentamente tutti i fatti successivi all'ultimo episodio criminoso, comprese eventuali autorizzazioni giudiziali a svolgere attività lavorativa durante misure cautelari, al fine di accertare se permangano i presupposti per l'applicazione della misura di prevenzione al momento della decisione. La motivazione del provvedimento deve dare conto in modo esaustivo di tale valutazione, senza limitarsi a considerazioni generiche o lacunose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di D'. Fr. , nato a (OMESSO);

avverso il decreto pronunciato in data 9 ottobre 2008 dalla Corte d'appello di Bari;

udita la relazione del Consigliere Dott. BRICCHETTI Renato;

lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. STABILE Carmine, che ha chiesto rigettarsi il ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1. Con il provvedimento indicato in epigrafe la…

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