Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19407 del 15 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19407PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La condanna dell'imputato per reati di ingiurie e percosse può essere legittimamente fondata sulla sola testimonianza della parte offesa, ritenuta attendibile dal giudice di merito in ragione della sua precisione e coerenza, senza che sia necessario il riscontro di ulteriori elementi probatori, fermo restando che eventuali altri elementi di prova, come un diario della parte offesa, possono comunque essere legittimamente acquisiti ed utilizzati dal giudice come riscontro, ancorché non richiesto dalla legge, della testimonianza della parte lesa. Inoltre, il giudice di merito può consentire alla parte civile di reiterare domande già poste in precedenza alla testimone, qualora ciò sia giustificato dalle particolari difficoltà della situazione processuale, come nel caso di un conflitto familiare, che possano aver determinato iniziali reticenze della teste, la cui credibilità può essere valutata dal giudice anche sulla base della maturazione personale intervenuta nel tempo tra i diversi interrogatori. Infine, eventuali errori materiali nel dispositivo della sentenza, come l'erronea indicazione del nome dell'imputato in relazione alla pena inflitta, devono essere correttamente rettificati con il procedimento previsto dall'art. 130 c.p.p., senza che ciò comporti una violazione del divieto di reformatio in peius.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SA. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 30/03/2006 TRIBUNALE di AREZZO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'annullamento con rinvio per violazione del divieto di reformatio in peius.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

Sa. An. , unitamente al figlio A. non ricorrent…

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