Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9375 del 4 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:9375PEN

Massima

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Il reato di rapina aggravata è configurabile anche quando la condotta violenta o minacciosa sia diretta a rientrare in possesso di una somma di denaro ritenuta indebitamente sottratta, qualora le circostanze del caso concreto escludano la sussistenza dei presupposti per l'esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Ai fini della qualificazione giuridica del fatto, rileva in particolare l'attendibilità intrinseca della persona offesa, la verosimiglianza delle modalità di sottrazione del denaro, l'assenza di un tentativo di bonaria composizione e il ritorno del soggetto agente sul luogo del fatto. La determinazione della pena, nel rispetto del minimo e del massimo edittale, costituisce il risultato di una valutazione complessiva da parte del giudice, che non richiede un'analitica motivazione sui singoli elementi indicati nell'art. 133 c.p., essendo sufficiente l'affermazione della sua adeguatezza o non eccessività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 05/10/2012 della Corte d'appello di Milano;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal consigliere Piercamillo Davigo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale FRATICELLI Mario, che ha concluso chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili;

udito pe…

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