Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40993 del 24 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:40993PEN

Massima

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Il rapporto di fiducia consolidato, e non meramente occasionale, tra l'autore del reato e il soggetto passivo costituisce elemento essenziale per l'integrazione dell'aggravante di cui all'art. 61, n. 11, c.p. nell'ipotesi di appropriazione indebita. Pertanto, in assenza di tale requisito, non può ritenersi integrata l'aggravante, a prescindere dalla sussistenza dell'obbligo di fare in capo all'autore del reato. Inoltre, la valutazione della rilevanza e attendibilità delle fonti di prova rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti il frutto di affermazioni apodittiche o manifestamente illogiche. Infine, nel giudizio di cassazione è preclusa la possibilità di una diversa ricostruzione e valutazione del fatto, essendo il sindacato del giudice di legittimità limitato al solo controllo della congruità logica e della razionalità della motivazione adottata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI Margheri - rel. Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 245/2016 della Corte d'appello di Potenza, del 03.03.2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Margherita B. Taddei;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. BALDI Fulvio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito per la parte civile (OMISSIS) l'avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv.…

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