Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38688 del 16 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:38688PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, può essere desunto dalla personalità dell'imputato, caratterizzata da una condotta trasgressiva e da un rischio concreto di comportamenti recidivanti, anche in presenza di un percorso terapeutico intrapreso, ove non sia escluso il pericolo di interruzione volontaria della cura, con conseguente venir meno delle condizioni per una misura meno afflittiva rispetto agli arresti domiciliari. Il giudice, nel valutare la sussistenza e l'attualità delle esigenze cautelari, deve tenere conto di tutti gli elementi a disposizione, quali precedenti penali, procedimenti pendenti e personalità dell'imputato, senza che la mera prospettazione di dati clinici e terapeutici, anche se sopravvenuti, possa comportare una rivalutazione in sede di legittimità, la quale è limitata al controllo della logicità e correttezza giuridica della motivazione adottata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI M. S. - Presidente

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G - rel. Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza 63/2016 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 03/03/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;
sentite le conclusioni del PG Dott. PINELLI Mario, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in rubrica il Tribunale di Napoli, costituito ai sensi dell'articolo 310 c.p.p., ha rigettato l'appello proposto da (OMISSIS) avverso l…

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