Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14692 del 24 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14692PEN

Massima

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Il gravi indizi di colpevolezza, ai fini dell'emissione di una misura cautelare personale, devono essere valutati nella loro consistenza complessiva, senza che assuma rilievo decisivo la mancata o apparente considerazione di singoli elementi di prova, purché la motivazione risulti logica e coerente nell'individuare gli elementi indizianti idonei a fondare una qualificata probabilità di colpevolezza dell'indagato. Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, anche se de relato, possono costituire gravi indizi di colpevolezza quando siano rese da soggetti in posizione apicale all'interno dell'organizzazione criminale, risultino reciprocamente corroborative sui punti essenziali del fatto e trovino riscontri esterni, senza che assumano rilievo determinante eventuali imprecisioni o incertezze su aspetti marginali o di dettaglio. La premeditazione può essere desunta dalla ricostruzione complessiva del fatto, senza necessità di una specifica motivazione grafica, mentre l'aggravante di cui all'art. 112 c.p., comma 1, n. 1 può ritenersi integrata sulla base del contesto camorristico in cui il delitto è maturato. Anche in presenza di un notevole lasso di tempo trascorso dai fatti, possono permanere concrete ed attuali esigenze cautelari, in ragione del ruolo rivestito dall'indagato all'interno dell'organizzazione criminale e della mancata dissociazione dall'omicidio per cui è causa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI A. Patrizia - Presidente

Dott. BONITO F. M. Silv - rel. Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 3197/2016 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 21/06/2016;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;
sentite le conclusioni del PG Dott. MARINELLI Felicetta, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
Udito il difensore Avv. (OMISSIS).
LA CORTE, RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 21 giugno 2016 il Tribunale di Napoli, adito ai sensi dell'articolo 309 c.p.p., rigettava parz…

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