La sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell'esercizio di somministrazione da 5 a 30 giorni, prevista dall'art. 4, comma 2, del D.L. n. 19/2020, convertito in L. n. 35/2020, per la mancata conformazione alle prescrizioni di sicurezza in vigore durante l'emergenza sanitaria da COVID-19, ha natura esclusivamente afflittiva e non discrezionale, rientrando pertanto nella giurisdizione del giudice ordinario e non del giudice amministrativo. Infatti, la norma predetermina sia la condotta sanzionata sia l'entità minima e massima della sanzione, senza attribuire all'autorità amministrativa alcun potere di valutazione o modulazione della stessa, la quale è tenuta a irrogarla in via esclusiva e non alternativa. Ne consegue che il giudice amministrativo è privo di giurisdizione in relazione all'impugnazione di tali provvedimenti sanzionatori, i quali devono essere devoluti alla cognizione del giudice civile.