Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 48370 del 30 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:48370PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'attività estorsiva commessa in concorso con altri, anche se desunto da conversazioni intercettate che lo menzionano, non equivale a una chiamata in correità e pertanto non soggiace alla speciale regola di valutazione di cui all'art. 192, comma 3, c.p.p. Tali conversazioni, se adeguatamente valutate dal giudice di merito circa il loro significato e portata probatoria, possono costituire prova sufficiente del concorso materiale dell'imputato nel reato, specie se corroborate da altri elementi indiziari quali i suoi accertati contatti con i correi e il suo inserimento nel contesto criminale di riferimento. L'aggravante del metodo mafioso può essere riconosciuta in presenza di un riferimento, nell'ambito delle condotte minatorie, a soggetti o gruppi criminali operanti sul territorio, in ragione del contesto territoriale e dell'identificabilità del gruppo camorristico di riferimento. Il diniego di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale è legittimo quando le prove richieste non risultano né sopravvenute né scoperte dopo il giudizio di primo grado, e non appaiono necessarie per colmare lacune rispetto agli elementi probatori già acquisiti. La condotta dell'imputato che abbia concordato e direttamente preteso la tangente estorsiva non può essere considerata trascurabile ai fini dell'esclusione dell'attenuante di cui all'art. 114 c.p. Infine, la mancata massima diminuzione della pena per effetto delle attenuanti generiche costituisce una mera pretesa a un trattamento sanzionatorio più mite, non censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

NU. Gi., n. a (OMESSO);

nonche' dal Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Napoli;

avverso la sentenza in data 19 ottobre 2007 della Corte di appello di Napoli;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e i ricorsi;

Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore…

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