Cassazione penale Sez. I sentenza n. 16915 del 21 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:16915PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il giudizio di pericolosità sociale del soggetto, ai fini dell'applicazione di una misura di sicurezza, deve essere fondato su elementi concreti e specifici, quali la commissione di gravi reati in un arco temporale significativo, la persistenza di una notevole capacità delinquenziale e la recente commissione di ulteriori illeciti, senza che assumano decisiva rilevanza elementi indiziari di carattere generico, come la frequentazione di pregiudicati o l'elevato tenore di vita, ove non siano adeguatamente comprovati i relativi presupposti. La mera affermazione di patologie o condizioni personali del soggetto, in assenza di una valutazione tecnica specifica, non è sufficiente a escludere la pericolosità sociale e l'applicabilità della misura di sicurezza, laddove emergano altri elementi idonei a fondare il giudizio di persistente e attuale pericolosità. Il giudice, nel motivare il provvedimento, deve dare conto in modo esaustivo delle ragioni per le quali ritiene sussistenti i presupposti per l'applicazione della misura di sicurezza, senza omettere o disattendere elementi di valutazione decisivi, ma può legittimamente privilegiare, ai fini del giudizio di pericolosità, la gravità e la reiterazione della condotta criminosa rispetto ad altri fattori di carattere personale o ambientale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria S. - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. VI. n. il (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 13 maggio 2008 del TRIB. SORVEGLIANZA di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO Aldo;

lette le conclusioni del P.G. Dott. D'ANGELO Giovanni, il quale ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.

PREMESSO IN FATTO

- che il Tribunale di Sorveglianza di Napoli, con l'ordinanza in epigrafe, ha rigettato l'appello proposto da …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.