Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39480 del 3 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39480PEN

Massima

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Il reato di diffamazione sussiste quando l'esposto inviato da un privato a un organo competente, pur perseguendo lo scopo di ottenere un provvedimento sanzionatorio, contiene affermazioni offensive e lesive della reputazione altrui formulate in termini assiomatici e non meramente rappresentative di dubbi o perplessità. La motivazione della sentenza che esclude il carattere diffamatorio dell'esposto deve prendere in considerazione e valutare tutti i passaggi dello stesso, senza trascurare quelli che contengono espressioni chiaramente offensive e lesive della reputazione della persona offesa. La valutazione del contenuto dell'esposto ai fini della sussistenza del reato di diffamazione deve essere effettuata in modo effettivo e completo, senza omettere di esaminare e motivare in merito a tutti gli elementi rilevanti ai fini della configurabilità del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto L. C. - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), parte civile;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/11/2016 del TRIBUNALE di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;
Uditi in pubblica udienza: il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott.ssa PICARDI A., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso; per la ricorrente, l'avv. (…

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