Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28066 del 15 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:28066PEN

Massima

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Il possesso di una modica quantità di sostanza stupefacente, pur non essendo di per sé sufficiente a configurare il reato di detenzione ai fini di spaccio, deve essere valutato dal giudice in relazione a tutti gli elementi di contesto, come le modalità di confezionamento e la presenza di altri indizi sintomatici di un'attività di cessione a terzi. Il dato ponderale, seppur non determinante, deve essere esaminato unitamente agli altri elementi probatori per accertare la destinazione d'uso della droga, senza che il giudice possa limitarsi a una valutazione astratta e scollegata dal complesso degli elementi acquisiti. Il giudice è pertanto tenuto a motivare adeguatamente la propria decisione di escludere la finalità di spaccio, analizzando in modo approfondito tutti gli indizi rilevanti, anche quelli apparentemente non decisivi, al fine di pervenire a una valutazione complessiva e coerente degli elementi di prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabett - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI LARINO;

nei confronti di:

1) NI. GA. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 1696/2009 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di LARINO, del 03/03/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ELISABETTA ROSI;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. PASSACANTANDO Guglielmo: annullamento con rinvio della sentenza.

RITENUTO IN FATTO

Il GUP presso il Tribunale di Larino in data 3 marzo 2010, ha emesso sentenza di non luogo a proce…

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