Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43476 del 9 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:43476PEN

Massima

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Il dolo omicidiario può essere escluso dalla legittima difesa o dall'eccesso colposo solo se il pericolo di aggressione è attuale e non vi sia stata la possibilità di allontanarsi dal luogo dell'aggressione; la volontà omicidiaria si desume dalla reiterazione dei colpi, dalla sede delle ferite e dalle circostanze oggettive, come la possibilità di contattare le forze dell'ordine, che dimostrano la mancanza di necessità di difesa; il tentato omicidio è provato dalla posizione delle ferite e dalle tracce di sangue sull'arma, che escludono la tesi della difesa di essere stato usato come scudo. L'attenuante della provocazione può essere riconosciuta quando l'imputato abbia subito un'aggressione, anche se la reazione sproporzionata esclude la legittima difesa. Il giudizio di equivalenza o prevalenza tra attenuanti e recidiva deve tenere conto di tutti gli elementi della vicenda, come il clima di terrore, la necessità di scelte improvvise per l'imminenza del pericolo, la collaborazione con le autorità, senza limitarsi alla sola gravità del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AM. MO. EL. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 11/2009 CORTE ASSISE APPELLO di BOLOGNA, del 17/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/11/2010 la relazione fetta dal Consigliere Dott. PAOLA PIRACCINI;

rilevato che il Procuratore Generale nella persona del Cons. Tindari Baglione chiedeva il rigetto del ricorso;

Rilevato che il difensore Avv. Donelli insisteva nell&#…

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