Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26783 del 14 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:26783PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, per ragioni estranee alle sue funzioni, utilizza indebitamente risorse dell'amministrazione pubblica di cui ha la disponibilità, commette il reato di peculato. Tuttavia, qualora gli artifici e i raggiri siano lo strumento per ottenere il possesso o la disponibilità di denaro che il pubblico ufficiale non aveva già, il fatto deve essere qualificato come truffa aggravata. L'accertamento delle concrete modalità di pagamento del bene o servizio è essenziale per la corretta qualificazione giuridica della condotta, dovendo verificarsi se il prezzo sia stato addebitato all'amministrazione mediante false pezze giustificative, integrando così il reato di truffa, oppure se il pubblico ufficiale abbia utilizzato risorse di cui aveva già la disponibilità, configurando invece il peculato. La prescrizione del reato di truffa aggravata, pur in presenza di vizi motivazionali, impedisce il riesame della qualificazione giuridica in sede di legittimità. Ai fini della concessione della sospensione condizionale della pena, il compimento dei settant'anni di età deve essere valutato al momento della commissione del fatto, e non al momento del processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. VERGA Giovan - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R. - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/01/2019 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MANUALI Valentina, che ha concluso chiedendo;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' di entrambi i ricorsi.
udito il difensore:
L'avvocato (OMISSI…

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