L'Amministrazione competente può revocare l'autorizzazione all'esercizio dell'attività di autoscuola per il venir meno dei requisiti morali del titolare, anche in assenza di una specifica previsione normativa che tipizzi tali requisiti, in quanto l'art. 123, comma 9, lett. a) del Codice della Strada attribuisce un ampio potere discrezionale all'Amministrazione di valutare la rilevanza di fatti e comportamenti del titolare che incidano sulla sua affidabilità e idoneità a svolgere tale attività, in funzione della tutela degli interessi pubblici sottesi all'esercizio dell'attività di autoscuola, quali la salvaguardia dell'ordine e della sicurezza pubblica, nonché le peculiari finalità didattico-educative dell'autoscuola, con particolare riguardo alla formazione di maturi e consapevoli utenti della strada. Tale valutazione discrezionale dell'Amministrazione non è vincolata all'esito del procedimento penale a carico del titolare dell'autoscuola, né al decorso del tempo dalla commissione dei fatti o dalla sentenza di condanna, essendo invece necessario che l'Amministrazione compia un'autonoma valutazione della rilevanza di tali fatti ai fini del giudizio di affidabilità del titolare e della sussistenza dei requisiti morali richiesti per l'esercizio dell'attività di autoscuola.