Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39481 del 3 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39481PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, redige un atto pubblico attestando falsamente il contenuto di una conversazione di cui è stato testimone, commette il reato di falsità ideologica, qualora sia provato che egli aveva coscienza e volontà di riferire espressioni non effettivamente pronunciate dalla persona coinvolta, a prescindere dalla percezione soggettiva che il pubblico ufficiale avesse avuto della conversazione. Ciò in quanto il reato di falsità ideologica commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico è integrato dalla mera divergenza tra quanto attestato nell'atto e la realtà dei fatti, a nulla rilevando eventuali percezioni distorte o confuse da parte del pubblico ufficiale, essendo sufficiente la consapevolezza di attestare il falso. Inoltre, qualora il pubblico ufficiale, con la medesima condotta, incolpi ingiustamente la persona coinvolta di un reato, egli integra anche il reato di calunnia, essendo irrilevante che la falsa imputazione sia stata determinata da una percezione distorta della realtà, atteso che il dolo del reato di calunnia è integrato dalla consapevolezza di accusare falsamente una persona innocente. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale del pubblico ufficiale, deve accertare in modo rigoroso e approfondito la sussistenza dell'elemento soggettivo dei reati contestati, senza farsi condizionare da eventuali percezioni soggettive dell'imputato, ma verificando se egli abbia agito con coscienza e volontà di attestare il falso e di incolpare ingiustamente la persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto L. C. - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/06/2017 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO.
Uditi in pubblica udienza: il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott.ssa PICARDI A., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso; per la parte civile, l'avv. (OMISSIS), che ha concluso per il rigetto del ricors…

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