Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 11246 del 17 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:11246PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve fornire una motivazione adeguata e specifica, esaminando analiticamente gli elementi di prova acquisiti e indicando le ragioni per le quali ritiene integrati i presupposti di legge. La mera esposizione di circostanze fattuali, senza un effettivo apprezzamento critico della loro rilevanza indiziaria, non è sufficiente a giustificare il provvedimento cautelare, il quale deve essere sorretto da una motivazione congrua e logicamente coerente. Il giudice è tenuto a valutare con rigore la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, non potendo basare tale valutazione su meri sospetti o su elementi di prova equivoci o insufficienti. La motivazione deve dare conto in modo analitico delle ragioni per le quali le risultanze investigative sono ritenute idonee a fondare un giudizio di elevata probabilità della responsabilità dell'indagato in relazione al reato contestato. Inoltre, il giudice deve verificare con particolare attenzione la sussistenza delle esigenze cautelari, valutando in concreto la pericolosità sociale dell'indagato e la concreta possibilità che egli possa commettere nuovi reati. A tal fine, non è sufficiente il mero richiamo a precedenti penali o a condotte illecite, ma è necessario un'approfondita analisi della personalità del soggetto e della sua effettiva propensione a delinquere. In definitiva, il provvedimento cautelare deve essere sorretto da una motivazione rigorosa e articolata, che consenta di comprendere le ragioni giuridiche e fattuali poste a fondamento della decisione, in modo da consentire un effettivo controllo sulla correttezza e ragionevolezza dell'operato giurisdizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - rel. Consigliere

Dott. IANNELLO Emilio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1670/2014 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 26/11/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SALVATORE DOVERE;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1. (OMISSIS) ricorre personalmente contro l'ordinanza indicata in epigrafe con la quale il Tribunale di Palermo ha rigettato la richie…

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