Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11514 del 16 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:11514PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'applicazione della disciplina di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p. in tema di contestazione a catena di misure cautelari personali presuppone che i procedimenti relativi alle diverse ordinanze dispositive della medesima misura per uno stesso fatto, ovvero per fatti diversi commessi anteriormente all'emissione della prima ordinanza in relazione ai quali sussiste connessione qualificata, siano ancora in corso, non essendo più possibile la riunione dei procedimenti qualora per i fatti oggetto della prima misura l'imputato sia stato condannato con sentenza definitiva. Pertanto, la successiva adozione di una nuova misura cautelare per fatti commessi in epoca successiva alla prima non rientra nell'ambito di applicazione della predetta disciplina, dovendosi in tal caso fare riferimento al termine di durata massima della custodia cautelare decorrente dalla data di esecuzione della seconda ordinanza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CO. AG. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 27/10/2008 TRIB. LIBERTA' di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. D'((omissis)) che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

sentito, infine, il difensore avv. ((omissis)) che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

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