Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5047 del 31 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:5047PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione può legittimamente applicare misure di prevenzione personali sulla base di dichiarazioni acquisite da altri procedimenti penali, anche se non ancora definiti con sentenza passata in giudicato, purché tali dichiarazioni, valutate complessivamente, forniscano convergenti elementi idonei a dare consistenza alla pericolosità sociale del soggetto. In tale contesto, il sindacato di legittimità del giudice di legittimità è limitato alla verifica della motivazione, che non deve essere meramente apparente o inesistente, senza poter sindacare il merito delle valutazioni compiute dal giudice di merito sulla base degli elementi probatori acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovann - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. CARCANO D. - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 86/2010 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 18/11/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO CARCANO;

lette le conclusioni del PG Dott. GAETA Pietro per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) propone ricorso contro il decreto della Corte d'appello di Napoli con il quale e' stato confermato il decreto del Tribunale di S.((omissis)) che gli ap…

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