Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso la delibera di approvazione di una perizia di variante e assestamento relativa a lavori di miglioramento della dotazione infrastrutturale di un'area PIP, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'opera infrastrutturale di collegamento tra l'area PIP e l'area PEEP non modifica i perimetri di tali aree, pertanto non viola il divieto di varianti al PEEP che comportino modifiche al perimetro previsto dall'art. 8, comma 6, della Legge n. 167/1962. 2. Il fatto che il PIP abbia subito modifiche non sostanziali nel corso degli anni non incide sulla legittimità dell'intervento, in quanto il terreno espropriato ricade interamente nell'area PEEP. 3. L'Amministrazione non è tenuta a confutare analiticamente le osservazioni presentate dai privati nel procedimento, essendo sufficiente il mero richiamo delle stesse nella delibera impugnata, ai sensi dell'orientamento giurisprudenziale consolidato. 4. L'opera risulta conforme agli strumenti urbanistici vigenti, in quanto la variante al PEEP approvata con delibera comunale conserva efficacia per 18 anni, con eventuale proroga di 2 anni. 5. La notificazione del decreto di espropriazione effettuata tramite messo comunale, anziché a mezzo ufficiale giudiziario, pur costituendo un vizio formale, non determina l'illegittimità e l'annullamento del provvedimento, in quanto adempimento successivo all'emanazione dello stesso.