Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4474 del 3 febbraio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:4474PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. si configura quando un gruppo criminale, anche se privo di un radicamento territoriale definito, dimostra di possedere una struttura organizzativa stabile e gerarchica, nonché una forza di intimidazione derivante dalla sua stessa esistenza e dalle sue connotazioni intrinseche, anziché solo dalle modalità esecutive delle singole condotte. Tale forza intimidatrice deve essere idonea a condizionare le libere determinazioni e la volontà degli altri, anche al di fuori della commissione di specifici reati-fine, e a creare un contesto di assoggettamento e omertà. Il ruolo del singolo partecipante all'associazione può essere integrato anche da condotte di mera contiguità e disponibilità, purché dimostrative di una effettiva adesione al vincolo associativo e alla realizzazione del programma criminoso, anche se non direttamente coinvolto nell'esecuzione materiale dei reati-scopo. Ai fini della valutazione della gravità indiziaria e dell'attualità delle esigenze cautelari, il decorso di un rilevante lapse temporale tra i fatti contestati e l'adozione della misura impone al giudice di motivare puntualmente sulla permanenza del pericolo di reiterazione criminosa, tenuto conto della connotazione della consorteria e del ruolo rivestito dall'indagato, anche in assenza di una sua espressa dissociazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 17/04/2019 dal Tribunale di Brescia;
visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Lignola Ferdinando, che ha richiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il 17/04/2019, il Tribunale della liberta' di Brescia rigettava una richiesta di riesame avanzat…

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