Cassazione penale Sez. I sentenza n. 40000 del 14 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40000PEN

Massima

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Il provvedimento del Questore che impone il divieto di fare ritorno in un determinato territorio comunale per un periodo di tempo costituisce un obbligo di legge la cui violazione, da parte del destinatario, integra il reato di cui all'art. 2 della legge n. 1423 del 1956, indipendentemente dalla valutazione del quadro probatorio e dalla concessione di eventuali circostanze attenuanti, essendo sufficiente l'accertamento della coscienza e volontà dell'imputato di non ottemperare al provvedimento. Il giudice di merito, nel motivare la decisione di condanna, deve dare conto in modo chiaro e coerente delle risultanze probatorie che dimostrano la consapevolezza e la volontarietà della condotta inottemperante, senza che ciò possa essere sindacato in sede di legittimità se non per manifesta illogicità o carenza di motivazione. Ai fini della determinazione della pena, il giudice può legittimamente valorizzare i precedenti penali specifici dell'imputato, senza che ciò integri un vizio della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CASSANO Margheri - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. ET. , N. IL (OMESSO);

2) SI. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 8549/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI, depositata il 16/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/09/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. LUIGI RIELLO che ha concluso per l'inammissibilita' …

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