Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19054 del 19 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:19054PEN

Massima

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Il delitto di diffamazione sussiste quando l'agente, anche eventualmente indirizzandosi ad una sola persona, comunica in modo tale che la comunicazione lesiva dell'altrui reputazione non possa non essere percepita da una pluralità di soggetti, come nel caso di dichiarazioni rese ad alta voce in un luogo pubblico o comunque frequentato da più persone. Ai fini della configurazione della causa di giustificazione del diritto di critica, non è sufficiente la mera prova della verità del fatto offensivo, essendo altresì necessario che ricorra l'elemento dell'interesse pubblico alla notizia, il quale non può ritenersi sussistente in relazione alla propalazione di informazioni sulle condizioni patrimoniali personali di un soggetto, in assenza di un apprezzabile interesse generale alla loro conoscenza. Pertanto, il giudice di rinvio dovrà nuovamente valutare se, alla luce delle emergenze processuali, possa affermarsi la sussistenza del reato di diffamazione in relazione alla condotta dell'imputato, il quale avrebbe riferito a più persone notizie lesive della reputazione della persona offesa, anche qualora non le avesse direttamente comunicate a più interlocutori, ma le avesse propalate in modo tale che potessero essere percepite da una pluralità di soggetti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) ST. ET. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 6/2008 TRIB.SEZ.DIST. di GALLARATE, del 16/07/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Galati Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO<…

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