Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24292 del 10 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:24292PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di tentata estorsione aggravata può essere legittimamente pronunciata quando, sulla base di un'attenta e completa valutazione di tutte le risultanze probatorie, tra cui le dichiarazioni del soggetto offeso e il compendio delle intercettazioni, emerga in modo chiaro e logico la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, ovvero la condotta finalizzata alla realizzazione di un ingiusto profitto con altrui danno patrimoniale, nonché la ricorrenza delle aggravanti contestate, quali quelle di cui all'art. 629, comma 2, c.p. (violenza o minaccia da parte di soggetto appartenente ad associazione mafiosa) e all'art. 7 del d.l. n. 152/1991 (modalità mafiose), senza che sia necessario l'accertamento dell'effettiva appartenenza dell'agente all'associazione criminale o delle concrete modalità di esercizio della violenza o minaccia. Il giudice di merito, nel motivare il diniego delle attenuanti generiche, può fare riferimento non solo alla gravità del fatto, ma anche ai precedenti penali dell'imputato, senza dover fornire una specifica valutazione di ciascun fattore attenuante dedotto dalla difesa, essendo sufficiente una motivazione congrua e non contraddittoria. Analogamente, la determinazione della pena, con riguardo all'aumento per le aggravanti, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o erronea.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1621/2014 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 14/07/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/03/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott.ssa GIOVANNA VERGA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VIOLA Alfredo Pompeo, che ha concluso per il rigetto;
Udito il difensore avv. (OMISSIS), che insiste nell'accoglimento del ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
Con sentenza in data 14 lug…

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