Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26609 del 25 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:26609PEN

Massima

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Il giudice può negare il beneficio della sospensione condizionale della pena quando, sulla base di una valutazione complessiva della personalità dell'imputato e delle circostanze del reato, ritenga che lo stesso presenti un concreto pericolo di recidiva e sia socialmente pericoloso, anche in presenza di precedenti penali non definitivi, in quanto tali elementi sono rilevanti ai fini della prognosi sfavorevole circa la futura astensione del soggetto dalla commissione di nuovi reati. Il giudice, nel formulare tale giudizio prognostico, deve prendere in considerazione tutti gli elementi indicati dall'art. 133 c.p., relativi alla gravità del reato, alla capacità a delinquere del reo e alla sua pericolosità sociale, senza che la valutazione negativa possa essere esclusa dalla mancata definitività dei precedenti penali, i quali possono comunque essere legittimamente valutati ai fini della decisione. Pertanto, il diniego del beneficio della sospensione condizionale della pena può essere adeguatamente motivato sulla base di una complessiva valutazione della personalità dell'imputato, della gravità del fatto e della sua capacità a delinquere, anche in presenza di precedenti penali non definitivi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

Dott. TANGA Antonio L - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/04/2019 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ANTONIO LEONARDO TANGA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza n. 4576/18 del giorno 11/10/2018, il Tribunale di Bologna condannava (OMISSIS) alla pena di …

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