Il giudice dell'esecuzione, nel decidere sull'istanza di applicazione della continuazione ai sensi dell'art. 671 c.p.p., è tenuto a fissare l'udienza in camera di consiglio con l'avviso alle parti e ai difensori, nonché con la partecipazione necessaria del pubblico ministero e del difensore dell'interessato. L'omissione di tali adempimenti, comportando la violazione del contraddittorio, determina la nullità assoluta del provvedimento adottato de plano, rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento. Il riconoscimento della continuazione, infatti, implica una valutazione discrezionale degli elementi richiesti dalla giurisprudenza di legittimità, che non può essere compiuta senza la regolare instaurazione del contraddittorio procedimentale. Pertanto, l'ordinanza che rigetti l'istanza di continuazione senza la previa fissazione dell'udienza camerale e la partecipazione delle parti è affetta da nullità assoluta, con conseguente annullamento senza rinvio e trasmissione degli atti al giudice dell'esecuzione per una nuova decisione nel rispetto del contraddittorio.