Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44370 del 30 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:44370PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, accetta denaro o altre utilità da un soggetto privato al fine di compiere o omettere atti del proprio ufficio, integra il reato di concorso in istigazione alla corruzione di cui all'art. 322 c.p. Tale condotta è punibile anche quando il pubblico ufficiale, pur essendo stato inizialmente disposto a ricevere la dazione di denaro o altre utilità, successivamente si ritragga o ritratti le proprie dichiarazioni, in quanto il reato si perfeziona con l'accettazione dell'offerta o della promessa, a prescindere dall'effettivo compimento o mancato compimento dell'atto. Inoltre, le dichiarazioni rese dal pubblico ufficiale corrotto, anche se successivamente ritrattate, possono essere validamente utilizzate ai fini della prova del reato, in quanto acquisite legittimamente nel corso delle indagini preliminari, a condizione che siano state raccolte nel rispetto delle garanzie di legge previste per l'interrogatorio dell'indagato. Parimenti, le dichiarazioni rese dal correo, ancorché "di seconda mano", possono essere valutate dal giudice ai fini della prova, purché siano assistite da elementi di riscontro esterni che ne confermino l'attendibilità oggettiva, a prescindere dalla credibilità soggettiva del chiamante in correità. Infine, il titolare di uno studio professionale che, nell'ambito dell'attività di consulenza contabile svolta per conto di società clienti, offre denaro o altre utilità a pubblici ufficiali incaricati di effettuare verifiche fiscali, al fine di condizionarne l'esito, risponde del medesimo reato di concorso in istigazione alla corruzione, a prescindere dal fatto che egli non abbia personalmente partecipato alla dazione di denaro o altre utilità, essendo sufficiente il suo ruolo di mandante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 30/11/2018 della CORTE d'APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso, sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
sentito il P.M., in persona del Sost. Proc. Gen. Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
sentito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del rico…

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