Il Comune deve verificare la titolarità dei titoli reali necessari in capo al richiedente il permesso di costruire, senza necessità di complesse indagini, ma accertando la sussistenza di un titolo sostanzialmente idoneo a costituire la posizione legittimante. In caso di comproprietà o di altri diritti reali, l'istante deve dichiarare puntualmente il titolo di proprietà e i titoli civilisticamente idonei che legittimano la sua istanza relativamente a tutte le aree direttamente interessate dall'intervento, ovvero allegare manifestazioni scritte del consenso degli aventi diritto; il responsabile del procedimento deve verificare l'ammissibilità complessiva della domanda. Il permesso di costruire non può essere rilasciato in assenza della dimostrazione da parte del richiedente del possesso dei titoli reali necessari per poter intervenire sull'immobile, mentre il Comune è onerato solo della relativa verifica. L'estensione e le modalità di esercizio di una servitù convenzionale devono essere desunte esclusivamente dal titolo costitutivo, con i criteri dettati dagli artt. 1362 ss. c.c., e non possono essere modificate unilateralmente. La realizzazione di opere che comportano una radicale trasformazione di un'area particolarmente pregiata e soggetta a specifica disciplina urbanistica, come la modifica di un sentiero pedonale in strada carrabile, non può essere ricondotta agli interventi ammessi in assenza di strumento attuativo ai sensi dell'art. 9 delle NTA del PRG, ma richiede l'approvazione di uno strumento attuativo. La valutazione della ricorrenza dei presupposti di fatto, normativamente considerati ai fini dell'applicazione di una certa normativa, non afferisce al merito amministrativo, ma al riscontro del rispetto dei requisiti di legge.