Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22712 del 30 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:22712PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione di tipo mafioso può essere desunto da una pluralità di elementi indiziari, anche in assenza di una formale investitura, purché tali elementi siano oggettivamente idonei a dimostrare, sulla base di un complessivo e coerente quadro logico-deduttivo, l'effettiva adesione del soggetto al sodalizio criminoso, la sua partecipazione attiva alle attività illecite e il suo inserimento nella struttura organizzativa dell'associazione, anche attraverso il riconoscimento del suo ruolo e della sua posizione all'interno del gruppo da parte di altri membri. In particolare, la partecipazione a episodi di violenza e intimidazione tipicamente mafiosi, il riconoscimento da parte di collaboratori di giustizia del ruolo ricoperto all'interno del sodalizio, nonché il coinvolgimento in attività delittuose riconducibili agli scopi e alle modalità operative dell'associazione, possono costituire gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione di tipo mafioso, anche in assenza di una formale affiliazione. Tali elementi, se adeguatamente motivati e logicamente interconnessi, possono fondare un giudizio di responsabilità, senza che sia necessaria una puntuale ricostruzione di ogni singolo episodio criminoso attribuito all'imputato o una dettagliata descrizione del suo ruolo all'interno dell'organizzazione, essendo sufficiente che il giudice di merito abbia fornito una motivazione congrua e coerente, che resista al vaglio di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il giorno (OMISSIS);

avverso l'ordinanza 26 novembre 2013 del Tribunale del riesame di Lecce;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. Luigi Lanza;

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Iacoviello Francesco Mauro che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre, a m…

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