Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51849 del 12 dicembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:51849PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando gli imputati, mediante reiterate minacce, costringono la vittima a versare una somma di denaro corrispondente a una percentuale dell'importo di un appalto, giustificando tale richiesta con il riferimento a organizzazioni criminali e alla necessità di pagare il "pizzo" per poter continuare i lavori nel cantiere. La condotta impositiva e il richiamo a clan camorristici che pretendono tangenti integrano gli elementi costitutivi dell'aggravante del metodo mafioso, la cui sussistenza è adeguatamente motivata dalla Corte di merito sulla base di una valutazione complessiva degli elementi probatori. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche, debitamente motivato in relazione alla gravità del fatto, alla personalità negativa degli imputati e all'assenza di elementi favorevoli, rientra nell'ambito del giudizio di fatto rimesso alla discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, se la motivazione è congrua e non contraddittoria. La registrazione di una conversazione telefonica da parte di uno degli interlocutori non costituisce un'intercettazione irrituale, ma una forma di documentazione lecitamente utilizzabile a fini probatori, in quanto non realizza un'intromissione occulta di terzi in ambiti privati tutelati costituzionalmente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. TADDEI M. - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 9627/2012 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 02/07/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/11/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA TADDEI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Mario Maria Stefano Pinelli, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sen…

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