Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Barbanera Srl avverso il diniego del Comune di Agropoli di rinnovare la concessione di occupazione di suolo pubblico antistante il suo locale di ristorazione, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. In materia di concessioni di occupazione di suolo pubblico, in assenza di espressa previsione di legge, non può formarsi il silenzio-assenso ai sensi dell'art. 20 della legge n. 241/1990, in quanto l'amministrazione deve effettuare una valutazione complessa, contemperando l'interesse pubblico alla sicurezza della circolazione con quello privato all'utilizzo del suolo pubblico per motivi commerciali. 2. Tuttavia, qualora il privato abbia presentato una richiesta di rinnovo della concessione, l'amministrazione ha l'obbligo di valutarla prima di esaminare eventuali istanze concorrenti, tenendo conto della legittima aspettativa del titolare uscente, che ha occupato legittimamente il suolo pubblico per decenni, pagando regolarmente la relativa tassa. 3. Il diniego della concessione è illegittimo se l'amministrazione non ha adeguatamente motivato le ragioni per le quali ha preferito accogliere l'istanza di un terzo, anziché rinnovare la concessione al precedente titolare, in assenza di una valutazione comparativa delle diverse esigenze pubbliche e private in gioco. 4. L'autorizzazione all'occupazione di suolo pubblico rilasciata ad un terzo è illegittima se l'area concessa non rispetta i requisiti previsti dal regolamento comunale, come la distanza massima di 10 metri dall'attività commerciale o la presenza di un ingresso o di una vetrina prospiciente l'area occupata. Pertanto, il Tribunale ha accolto il ricorso, annullando i provvedimenti impugnati.