Il provvedimento di rigetto della dichiarazione di emersione da lavoro irregolare, presentata ai sensi dell'art. 1 ter della legge n. 102/2009, deve essere annullato qualora l'Amministrazione resistente, in sede di giudizio, revochi il provvedimento impugnato e rilasci il permesso di soggiorno richiesto, determinando così la cessazione della materia del contendere. In tali casi, le spese di giudizio possono essere compensate in ragione della complessità della vicenda e delle oscillazioni giurisprudenziali in materia. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il provvedimento di rigetto di una istanza di emersione da lavoro irregolare deve essere annullato qualora l'Amministrazione, nel corso del giudizio, revochi il provvedimento impugnato e rilasci il permesso di soggiorno richiesto. Ciò determina la cessazione della materia del contendere, con possibilità di compensazione delle spese di giudizio in considerazione della complessità della vicenda e delle incertezze giurisprudenziali in materia. La massima evidenzia come, in presenza di un provvedimento di rigetto di un'istanza di emersione da lavoro irregolare, l'annullamento di tale provvedimento e il successivo rilascio del permesso di soggiorno da parte dell'Amministrazione nel corso del giudizio, comportino la cessazione della materia del contendere, con possibilità di compensazione delle spese processuali. Ciò in ragione della complessità della fattispecie e delle oscillazioni interpretative riscontrabili in giurisprudenza su tali questioni.