Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42874 del 19 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:42874PEN

Massima

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Il delitto di estorsione può concorrere con quello di illecita concorrenza con violenza o minaccia, trattandosi di fattispecie differenti, la cui diversità si misura valutando le modalità con cui si esprime l'azione violenta: integra il delitto di cui all'art. 513-bis c.p. la condotta tesa a sovvertire il normale svolgimento delle attività imprenditoriali attraverso comportamenti violenti che incidono direttamente sul funzionamento dell'impresa; si configura, invece, il delitto di estorsione nel caso in cui l'azione violenta si risolva in coazione fisica e psichica dell'imprenditore e non si traduca in una manipolazione violenta e diretta dei meccanismi di funzionamento dell'attività economica concorrente. Ai fini della configurabilità del delitto di estorsione, è sufficiente che la condotta minacciosa sia diretta a procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno economico, a nulla rilevando che il profitto non sia immediatamente qualificabile. Il giudice di merito può operare una valutazione differenziata circa l'attendibilità delle dichiarazioni dell'imputato in relazione ai diversi episodi contestati, alla luce del complessivo compendio probatorio acquisito, senza che ciò integri un vizio di motivazione. Nell'ipotesi di concorso tra attenuanti e aggravanti, il giudice deve determinare la pena base nell'ambito della cornice edittale prevista per la fattispecie non aggravata, per poi procedere al giudizio di bilanciamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/09/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ARIOLLI GIOVANNI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. PINELLI MARIO MARIA STEFANO, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione a mezzo del difensore di fidu…

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