Il rispetto della normativa antisismica, in particolare del limite di altezza dell'edificio pari alla larghezza della strada, costituisce un requisito essenziale per il rilascio del permesso di costruire, anche in presenza di un piano di recupero ex lege 219/1981, il quale non può derogare incondizionatamente a tali prescrizioni tecniche volte a garantire la sicurezza delle costruzioni in zona sismica. Pertanto, il diniego del permesso di costruire è legittimo qualora il progetto edilizio risulti in contrasto con la disciplina antisismica vigente al momento dell'adozione del provvedimento, senza che rilevi l'eventuale sopravvenienza di una normativa tecnica più favorevole, in quanto quest'ultima entra in vigore successivamente. Inoltre, la competenza a decidere sull'istanza di permesso di costruire per interventi di ricostruzione post-sismica spetta al dirigente dell'ufficio preposto alle funzioni in materia sismica, e non al dirigente dell'ufficio tecnico comunale, in ragione della specifica disciplina dettata dalla legge 219/1981. Infine, la mancata comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento della domanda non determina l'annullabilità del provvedimento finale di diniego, qualora il contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato, in considerazione della natura vincolata delle relative determinazioni.