La massima giuridica che si può estrarre dalla sentenza è la seguente: Nell'ambito di un accordo amministrativo ex artt. 11 e 15 della legge n. 241/1990 tra un ente pubblico e un soggetto privato senza scopo di lucro, che prevede un corrispettivo per le attività prestate, il privato può proporre domande di accertamento dell'esatto adempimento degli obblighi contrattuali e di condanna dell'ente pubblico al pagamento del dovuto, anche in caso di annullamento in autotutela dell'accordo da parte dell'amministrazione. L'annullamento dell'atto di ritiro dell'accordo non esaurisce la tutela giurisdizionale del privato, il quale ha diritto di ottenere il pagamento delle prestazioni già eseguite e non contestate, in applicazione dei principi di buona fede e affidamento. Tuttavia, la domanda di risarcimento del danno per l'illegittima interruzione del rapporto contrattuale è infondata se l'annullamento dell'atto di ritiro è stato disposto per soli vizi formali, permanendo in capo all'amministrazione la facoltà di riedizione del potere.