Cassazione penale Sez. V sentenza n. 37330 del 6 settembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:37330PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, ai fini dell'applicazione della misura cautelare personale, si configura quando il soggetto si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, svolgendo un ruolo dinamico e funzionale a favore della perdurante operatività del gruppo criminale, anche attraverso condotte che, pur non rientrando in ruoli predefiniti, risultino espressive di una consapevole messa a disposizione delle proprie energie per il conseguimento dei fini illeciti comuni, nella consapevolezza del contributo fornito dagli altri associati e della metodologia sopraffattoria propria dell'organizzazione. Tali requisiti possono essere desunti da una pluralità di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti, tra cui l'assunzione di compiti delicati e riservati, l'adozione di cautele per eludere i controlli delle forze dell'ordine, nonché la consapevolezza del significato del proprio operato, senza che sia necessario catalogare la condotta del singolo in un ruolo stabile, atteso il carattere dinamico e adattabile del sodalizio mafioso. In tema di applicazione di misure cautelari personali per il delitto di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, permane la doppia presunzione, relativa quanto alla sussistenza delle esigenze cautelari ed assoluta con riguardo all'adeguatezza della misura carceraria, salvo che non emergano, in modo obiettivo e concreto, elementi che dimostrino l'effettivo e irreversibile allontanamento dell'indagato dal gruppo criminale e la conseguente mancanza delle esigenze cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Ire - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/04/2019 del TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa IRENE SCORDAMAGLIA;
lette/sentite le conclusioni del PG, Dott. LIGNOLA FERDINANDO;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto;
udito il difensore;
LA DIFESA SI RIPORTA AL RICORSO.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale per il riesame di Caltanissetta, con l'ordinanza del 11 aprile 2019, ha confermato l'ordinanza del 15 marzo…

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