Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8823 del 7 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:8823PEN

Massima

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Il direttore di una testata giornalistica è responsabile, ai sensi dell'art. 57 c.p., per il reato di diffamazione a mezzo stampa commesso attraverso la pubblicazione di un articolo, qualora non abbia esercitato il dovuto controllo sulla veridicità delle informazioni in esso contenute, nonostante tale controllo fosse materialmente eseguibile con l'ordinaria diligenza e idoneo a evitare la consumazione del reato. La responsabilità del direttore sussiste anche quando l'informazione falsa e lesiva della reputazione altrui abbia carattere marginale rispetto al più ampio contesto critico dell'articolo, in quanto l'obbligo di controllo giuridico non può essere escluso in ragione della gerarchia o della rilevanza attribuita alle singole notizie. L'omissione colposa del direttore di effettuare il dovuto controllo, secondo il principio di causalità ex art. 40, comma 2, c.p., è causalmente idonea a determinare il prevedibile ed evitabile evento della diffamazione, comportando la sua responsabilità anche agli effetti civili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. AU. N. IL (OMESSO);

2) EV. VA. N. IL (OMESSO) C/;

3) PR. DA. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 2109/2008 CORTE APPELLO di BRESCIA del 08/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 01/12/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Fausto De Santis che ha concl…

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