Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La concessione di aree pubbliche per finalità di interesse generale (sport, cultura, divertimento, tempo libero, turismo, ambiente) impone al concessionario il rispetto rigoroso degli obblighi convenzionali, non essendo consentito alcun utilizzo difforme o abusivo delle aree e delle infrastrutture concesse. L'amministrazione comunale, pur avendo tollerato per lungo tempo un uso improprio delle aree da parte del concessionario, è legittimata a far valere il corretto adempimento degli impegni assunti, disponendo la decadenza della concessione e l'esecuzione d'ufficio delle opere abusive, senza che ciò possa essere considerato in contrasto con i principi di leale collaborazione e di giusto procedimento, atteso che il concessionario ha avuto ampia possibilità di contraddittorio e di dimostrare il proprio adempimento. L'amministrazione può legittimamente negare l'agibilità di un immobile non solo per ragioni igienico-sanitarie, ma anche per la mancata conformità alle prescrizioni urbanistico-edilizie e per la presenza di opere abusive oggetto di provvedimenti demolitori.