Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2171 del 21 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:2171PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche di cui all'art. 640-bis c.p. si configura quando l'agente, mediante artifici e raggiri, induce in errore la pubblica amministrazione al fine di ottenere indebitamente contributi, sovvenzioni o altre erogazioni pubbliche. La falsità delle fatture prodotte, pur essendo un elemento rilevante, non è di per sé sufficiente a integrare il reato, essendo necessario che tali artifici e raggiri siano stati concretamente idonei a indurre in errore la pubblica amministrazione e a determinare l'erogazione indebita. Inoltre, il dolo specifico del reato richiede la consapevolezza e volontà dell'agente di conseguire un ingiusto profitto a danno della pubblica amministrazione. Pertanto, la mera presentazione di fatture false, senza che sia dimostrata la loro concreta idoneità ingannatoria e la finalità di ottenere indebite erogazioni, non integra il reato di truffa aggravata, dovendosi invece valutare complessivamente la condotta dell'agente e il suo atteggiamento psicologico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv.to Allescia Guiscardo del Foro di Grosseto nell'interesse di Ta. Br. nato il (OMESSO) e dall'avv.to Pecorella Renzo del Foro di Gorizia nell'interesse di As. Ro. nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Trieste del 17.2.2009;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dr. Giuseppe Bronzini;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, dr. Giuseppe V…

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