Il permesso di soggiorno rilasciato per motivi di minore età deve essere convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, qualora il titolare abbia raggiunto la maggiore età e sia in possesso di un contratto di lavoro, in applicazione del principio di tutela del minore straniero non accompagnato e del suo diritto all'inserimento socio-lavorativo. L'amministrazione è tenuta a riesaminare l'istanza di conversione del permesso di soggiorno presentata dall'interessato, valutando attentamente la sua situazione personale e lavorativa, al fine di garantire il pieno rispetto del suo diritto alla continuità del soggiorno e all'integrazione nel territorio nazionale. Il diniego di conversione del permesso di soggiorno, in assenza di una adeguata motivazione che tenga conto della condizione del richiedente, risulta pertanto illegittimo, in quanto viola il principio di proporzionalità e di tutela dell'affidamento del cittadino straniero nella prosecuzione regolare del proprio percorso di inserimento socio-lavorativo. L'amministrazione, nel riesaminare l'istanza, deve altresì considerare la necessità di evitare che il mancato rinnovo o la mancata conversione del permesso di soggiorno possano determinare una condizione di irregolarità del soggiorno, con conseguente pregiudizio per la posizione giuridica del richiedente. Il principio di tutela del minore straniero non accompagnato e del suo diritto all'inserimento socio-lavorativo, unitamente al principio di proporzionalità e di tutela dell'affidamento, impongono pertanto all'amministrazione di adottare un provvedimento di conversione del permesso di soggiorno, ove ne ricorrano i presupposti di legge, al fine di garantire la continuità del soggiorno regolare e l'effettiva integrazione del cittadino straniero nel territorio nazionale.