Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41966 del 8 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:41966PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 625-bis c.p.p. è ammissibile solo in presenza di errori di fatto, intesi come "sviste" o "errori di percezione" della Corte di cassazione nella lettura degli atti del giudizio di legittimità, che abbiano influenzato in modo decisivo la decisione adottata. Non sono invece ammissibili rilievi relativi ad errori valutativi o di giudizio, dovendo l'errore di fatto consistere nell'inesatta percezione di risultanze direttamente ricavabili dagli atti del giudizio di cassazione. Inoltre, la disciplina del ricorso straordinario costituisce una deroga all'intangibilità del giudicato penale, principio cardine del sistema delle impugnazioni, e pertanto non può trovare applicazione oltre i casi espressamente previsti dalla legge. Ne consegue che il ricorso straordinario è inammissibile laddove le doglianze del ricorrente si risolvano in una mera critica alle valutazioni giuridiche compiute dalla Corte di cassazione, senza dimostrare l'esistenza di un errore di fatto decisivo ai fini della decisione impugnata. In particolare, sono inammissibili i motivi di ricorso che contestano la valutazione della Corte in ordine alla richiesta di rito abbreviato condizionato, nonché le valutazioni relative alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, in quanto tali censure attengono a profili valutativi e non a meri errori di percezione degli atti processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Frances - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 50713/2012 CORTE DI CASSAZIONE di ROMA, del 18/10/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA;

lette/sentite le conclusioni del PG.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) e' stato condannato in primo grado e in appello alla pena di giustizia perche' ritenuto colpevole del reato di cui all'articolo 416 bis c.p..

2. Avverso la sentenza di appell…

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