Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14832 del 27 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14832PEN

Massima

Il reato di minaccia richiede che la prospettazione del pericolo di un male ingiusto sia tale da limitare concretamente la libertà psichica della vittima e che la realizzazione di tale male dipenda dall'agente. Pertanto, l'assoluzione per il reato di minaccia è giustificata quando la frase pronunciata, pur essendo stata pronunciata in un contesto di pregresse controversie, non risulta dotata di oggettiva valenza intimidatoria in quanto non indica il male minacciato né la sua dipendenza dalla condotta dell'imputato. L'abrogazione del reato di ingiuria rende inammissibile il ricorso della parte civile avverso la sentenza di assoluzione per tale reato, in assenza di un interesse alla pronuncia di un giudicato penale ai fini del successivo giudizio civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - rel. Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/05/2014 del TRIBUNALE di PERUGIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dr. GRAZIA LAPALORCIA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. STEFANO TOCCI che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
Udito il dif…

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