Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8323 del 2 marzo 2020

ECLI:IT:CASS:2020:8323PEN

Massima

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Il giudizio di perdurante attualità della pericolosità sociale del condannato, ai fini della proroga della misura di sicurezza della libertà vigilata, può essere formulato sulla base di comportamenti specifici successivi alla formazione del giudicato, dai quali sia ragionevolmente desumibile la probabilità che egli possa commettere nuovi reati, senza che sia necessaria la commissione di ulteriori illeciti. Pertanto, il tribunale di sorveglianza può legittimamente disporre la proroga della libertà vigilata quando il condannato, nonostante l'assenza di nuove condanne, sia stato più volte sorpreso in compagnia di pregiudicati in violazione delle prescrizioni impostegli, in considerazione della gravità dei reati precedentemente commessi e della mancanza di elementi concreti che dimostrino un effettivo mutamento del suo stile di vita e della sua pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TARDIO Angela - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/02/2019 del TRIB. SORVEGLIANZA di CATANIA;
Lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
OSSERVATO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
che con ordinanza emessa il 13 febbraio 2019 il Tribunale di sorveglianza di Catania ha rigettato l'appello proposto da (OMISSIS) contro il provvedimento con cui, il 2…

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