Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10957 del 12 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:10957PEN

Massima

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Il diritto di proprietà non legittima l'esercizio arbitrario delle proprie ragioni, anche quando il proprietario ritenga in buona fede di agire nell'esercizio di un proprio diritto. Il proprietario che, con minaccia o violenza, impedisce ad altri di accedere ad un bene di cui hanno diritto di passaggio, commette il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, a prescindere dalla fondatezza della sua pretesa proprietaria. Il diritto di proprietà, infatti, deve essere esercitato nel rispetto della legge e dei diritti altrui, senza farsi giustizia da sé. Pertanto, il proprietario che impedisce con la forza l'accesso ad un bene di cui altri hanno diritto di passaggio, anche se in buona fede ritiene di agire nell'esercizio di un proprio diritto, è comunque responsabile del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, essendo tenuto a far valere le proprie pretese nelle sedi giudiziarie competenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FE. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 12/06/2008 CORTE APPELLO di CATANIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROTELLA MARIO;

udite le conclusioni di annullamento s.r. per prescrizione, del S.P.G., Dr. SALZANO F..

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1 - FE. Gi. propone ricorso contro sentenza della Corte di …

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