Cassazione civile Sez. VI sentenza n. 8113 del 21 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:8113CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La scriminante della provocazione, prevista dall'art. 599 comma 2 c.p., sussiste quando la condotta e le espressioni precedentemente tenute dalla persona offesa, pur non integrando gli estremi di un illecito penale o civile, siano comunque lesive delle regole comunemente accettate dalla convivenza sociale e idonee a determinare uno stato d'ira in colui che reagisce con un'espressione ingiuriosa. Pertanto, il giudice di merito può ritenere integrata tale scriminante anche in assenza di offese reciproche, purché la condotta della persona offesa sia valutata come un fatto ingiusto idoneo a provocare la reazione ingiuriosa. L'accertamento di tale circostanza rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui valutazione non è sindacabile in sede di legittimità se sorretta da motivazione congrua e priva di vizi logici. Inoltre, l'esclusione del danno all'immagine è giustificata quando l'espressione ingiuriosa non ha intaccato la vita professionale e sociale della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 3

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FINOCCHIARO Mario - Presidente

Dott. AMENDOLA Adelaide - Consigliere

Dott. FRASCA Raffaele - Consigliere

Dott. DE STEFANO Franco - Consigliere

Dott. CARLUCCIO Giuseppa - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 13114-2013 proposto da:

(OMISSIS) (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e difende giusta delega in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS);

- intimato -

avverso la sentenza n. 2904/2012 della CORTE D'APPELLO di MILANO del 17/07/2012, depositata il 04/09/2012;

udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 14/01/2015 dal Con…

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