Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23313 del 10 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:23313PEN

Massima

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La falsificazione materiale di documenti, anche mediante la riproduzione di fotocopie di originali legittimamente rilasciati, integra il reato di falso materiale, non essendo sufficiente a escludere la responsabilità penale il fatto che i documenti siano stati utilizzati per finalità lecite, come il parcheggio in zone riservate. Lo stato di necessità, anche putativo, non può essere invocato per giustificare la condotta di falsificazione di più documenti, quando sarebbe stato sufficiente l'utilizzo del solo documento originale per far fronte alle esigenze rappresentate. La continuazione tra più condotte di falsificazione di documenti è configurabile quando le singole condotte siano finalizzate alla realizzazione di un medesimo disegno criminoso, anche se realizzate in tempi diversi. Il ragguaglio della pena detentiva in pena pecuniaria deve essere effettuato nel rispetto dei criteri legali, senza che l'imputato possa lamentare un errore in suo favore, in assenza di impugnazione da parte del pubblico ministero.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) ME. SE. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/03/2007 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. Vito D'Ambrosio, che chiede il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1.- Me. Se. ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello d…

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