La reiterazione del vincolo preordinato all'espropriazione per la realizzazione di un'opera pubblica di interesse generale, quale la costruzione di una pista ciclopedonale, è legittima qualora l'amministrazione abbia adeguatamente motivato in merito: 1) all'attualità delle ragioni di interesse pubblico che giustificano il mantenimento del vincolo, in particolare l'esigenza di completare un'opera già realizzata a monte e a valle del tratto intermedio; 2) all'assenza di soluzioni alternative praticabili, avendo l'amministrazione effettuato una ponderata valutazione comparativa delle diverse opzioni progettuali, anche di quelle proposte dal privato, sotto il profilo tecnico, economico e di impatto ambientale, rilevando come le alternative comporterebbero maggiori costi e criticità in termini di sicurezza e fruibilità dell'opera; 3) alla seria e affidabile prognosi di realizzabilità dell'opera pubblica, avendo l'amministrazione adeguatamente motivato in ordine alla conformità del tracciato prescelto alla normativa tecnica vigente. La mancata previsione dell'indennizzo nella fase di reiterazione del vincolo non inficia la legittimità degli atti, atteso che la questione relativa all'indennizzo spettante al proprietario attiene a profili di carattere patrimoniale devoluti alla cognizione della giurisdizione civile.