Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10050 del 5 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:10050PEN

Massima

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La legittima difesa non può essere invocata da chi si pone volontariamente in una situazione di pericolo dalla quale è prevedibile o ragionevole attendersi che derivi la necessità di difendersi dall'altrui aggressione. Pertanto, la causa di giustificazione della legittima difesa è esclusa quando l'imputato, pur essendo stato colpito per primo, si sia avvicinato consapevolmente alla persona offesa, animato dalla volontà di ottenere soddisfazione per un comportamento offensivo precedente, accettando così il rischio che la discussione degenerasse in vie di fatto. In tali casi, la condotta dell'imputato, caratterizzata da una volontà aggressiva, esclude la sussistenza dei requisiti della legittima difesa, anche in presenza di un'iniziale aggressione subita, in quanto egli si è volontariamente posto in una situazione di pericolo dalla quale era prevedibile l'insorgere della necessità di difendersi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PO. VI., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/10/2007 CORTE APPELLO di CAGLIARI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FAZZIOLI EDOARDO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DI POPOLO Angelo, che ha concluso per l'inammissibilita'.

Udito il difensore Avv.to DENTI Oliviero.

Osserva: <…

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