Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17057 del 12 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:17057PEN

Massima

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Il reato di ingiuria non può essere escluso dalla sussistenza di una lite civile pregressa tra le parti, né dalla mera affermazione della falsità di documenti depositati in causa, in assenza di riscontri probatori. Perché possa operare l'esimente della provocazione, è necessario che la reazione ingiuriosa sia stata immediata rispetto a un fatto ingiusto e grave, tale da turbare profondamente l'animo della persona offesa e da giustificare una reazione d'impeto. La reciprocità delle ingiurie, inoltre, non esclude la punibilità, in quanto ciascuna parte risponde per la propria condotta offensiva. La valutazione della sussistenza dei requisiti per l'applicazione delle suddette cause di non punibilità rientra nel merito della decisione, che deve essere adeguatamente motivata dal giudice di merito, senza incorrere in vizi logici o violazioni di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

Dott. LIGNOLA F. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5/2011 TRIBUNALE di TRIESTE, del 30/01/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/03/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. ((omissis)), ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) e' imputato del reato di cui all'articolo 594…

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