Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18651 del 8 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:18651PEN

Massima

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Il possesso di un'arma da guerra, anche in condizioni di vetustà e parziale inefficienza, integra il reato di detenzione illegale, essendo irrilevante l'ignoranza o l'errore sulla natura e sulle caratteristiche dell'arma da parte del detentore, in quanto l'ignoranza della norma penale incriminatrice non è scusabile. Il dolo del reato si desume dalla semplice detenzione di un'arma di quel tipo, robusta e di facile assemblaggio, a prescindere dalla consapevolezza del soggetto circa la sua effettiva funzionalità. Pertanto, la condanna per il reato di detenzione illegale di armi da guerra è giustificata anche in assenza di una specifica valutazione dell'elemento soggettivo, essendo sufficiente la prova della materiale disponibilità dell'arma da parte dell'imputato, il quale non può invocare a sua discolpa l'ignoranza o l'errore sulla natura e sulle caratteristiche dell'arma detenuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LE. LU. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/07/2004 CORTE APPELLO di BOLOGNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROMBOLA' MARCELLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza pronunciata il 13/7/04 la Corte di Appello di Bologn…

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